Il 4 dicembre sarò al Teatro Stradanuova per la prima puntata del podcast dal vivo. A parlare di Cappuccetto Rosso, di lupi e di insegnamenti morali di cui avremmo fatto anche a meno.

Se siamo parenti, siete moralmente obbligati a venire, almeno alla prima puntata. Se siamo amici, lasciate che le catene d’affetti agiscano sul vostro senso di colpa e trascinatevi in centro al giovedì sera.
Se siamo conoscenti, non posso fare leva in alcun modo e non posso promettervi che sarà bellissimo per non rischiare di generare aspettative troppo alte. Ma comunque vada: sarà divertente.
Per chi proprio non sa nulla e non sa di cosa si sta parlando, vi ricopio gli abstract direttamente dal sito del teatro.
Le fiabe non si offendono
Ce le trasciniamo dietro da centinaia (a volte migliaia) di anni. Le trasformiamo, uniamo, dividiamo, le buttiamo in lavatrice col programma sbagliato e mezzo calzino ogni tanto va perso. Ma le fiabe non si offendono.
Sara Boero nel suo podcast “The Storytelling Nerd” ripercorre la storia dei gioiosi maltrattamenti subiti dalle fiabe della tradizione orale: dalle origini incerte, alle trascrizioni, agli adattamenti più o meno disgraziati. Fino ad arrivare alle intersezioni con la cultura pop e alle applicazioni in psicoterapia, grazie alla partecipazione del dottor Danilo Diotti.
La domanda è sempre la stessa: che significava in origine ‘sta roba, e cosa ci racconta oggi?
Puntata uno: Cappuccetto Rosso
Cappuccetto Rosso: araldo involontario di tutti quelli che ancora oggi ti ripetono “prima o poi il lupo lo incontri, se…”. Riempite voi i puntini: se vai in giro la sera, se dai confidenza agli sconosciuti, se batti i tacchi tre volte, se dai da mangiare ai mogwai dopo mezzanotte… la lista delle ammonizioni è potenzialmente infinita.
Ma cosa si nasconde dietro a questa fiaba maltrattata? Per scoprirlo, ci tocca abbandonare il sentiero e addentrarci nel bosco a raccogliere un bel mazzolino di déjà-vu.
Non ci eravamo già passati, per questa radura?
